Molt3 di noi il 26 settembre scorso sono andati a dormire con una domanda ricorrente in
testa: avremo veramente la prima premier donna della storia della Repubblica Italiana? Riusciranno a formare un governo?
Una risposta univoca a queste due domande non c’è. O meglio non ancora; difatti vincere le elezioni non significa automaticamente governare.
Il giorno dopo la vincita delle elezioni inizia, per i partiti vittoriosi, un lungo lavorio di strategie politiche e di confronto con le altre forze vittoriose per stringere alleanze, consolidare patti e presentarsi nel modo più compatto possibile dinanzi al capo della Repubblica, che darà poi l’incarico al prossimo, rectius alla prossima, premier e squadra di governo.
In questi giorni, difatti il 14 ottobre si insedieranno nelle Camere i nuovi deputati eletti, e soltanto dopo che loro avranno eletto i rispettivi presidenti di Camera e Senato ed i vari capogruppo, potranno aver inizio le consultazioni da parte del presidente Mattarella. Durante le consultazioni il Presidente della Repubblica sentirà i vari capogruppo di Camera e Senato, unitamente ai leader delle forze politiche, per sondare il terreno sulla formazione di un governo e sulla disponibilità dei vari partiti a riconoscere la fiducia allo stesso.
Alla fine delle consultazioni, qualora si riscontrasse un risultato certo, il Presidente affiderà formalmente l’incarico al Presidente, od alla Presidente, del Consiglio individuato/a; nel caso di risultato incerto si avranno più “giri” di consultazioni e la possibilità di incarichi esplorativi.
Individuato il/la Presidente del Consiglio, questi solitamente accetta con riserva e conduce sue ‘consultazioni’ con i partiti disposti a sostenere il suo esecutivo. Comincia poi a formare un programma e a stilare una lista di ministri. Terminate le “mini – consultazioni” il/la Premier designato/a scioglie la riserva e si reca dal Presidente della Repubblica per l’accettazione formale dell’incarico come Premier, e successivamente sia il/la Premier che i/le ministri/e individuate giurano dinanzi al Presidente della Repubblica.
Dopo il giuramento e l’insediamento formale del nuovo Governo, si attende la votazione della fiducia da parte delle Camere, che sancisce la piena operatività dello stesso. Per questa legislatura per ottenere la fiducia saranno necessari 201 si alla Camera e 104 si al Senato (numeri ridotti a causa del taglio dei parlamentari).
Al di là del percorso formale e tecnico della formazione del nuovo governo, il periodo che ci si apre davanti è ricco di incertezze sul futuro. La coalizione di centro destra, guidata dalla leader di Fratelli d’Italia, partito vincente delle elezioni, Giorgia Meloni, ha portato avanti una campagna elettorale spregiudicata, parlando chiaramente di voler ridurre alcuni diritti e libertà, considerate ormai conquistate.
Come esponenti di una società civile da sempre impegnata nella diffusione e nello sviluppo di valori quali l’antirazzismo, l’inclusione e l’accoglienza, guardiamo preoccupati alla stagione che ci si apre davanti, ma fiduciosi nella capacità della società tutta di rimanere vigile e vegliare sui diritti e libertà faticosamente conquistati. Continueremo a portare avanti, con il nostro lavoro, la diffusione di questi valori, convinti oggi più che mai, che solo “sporcandosi le mani” si può realmente comprendere la necessarietà di politiche più inclusive e fondate sui principi dell’antirazzismo.